L’associazione MOSSA APS invita in residenza la curatrice Costanza Meli, da anni impegnata nel tema artistico dei confini, a sviluppare un dialogo con il progetto Empy ends (vuote fini) organizzato da MOSSA al Forte Begato di Genova dal 13 al 15 Settembre 2024. Il periodo di residenza coincide con la docenza di Costanza Meli presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti e sarà occasione per realizzare momenti di approfondimento che integreranno la didattica e il lavoro della curatrice sul territorio. Nel corso della residenza sarà inoltre organizzato un incontro pubblico di presentazione del progetto Empty Ends (vuote fini) e delle ricerche portate avanti da Costanza Meli come curatrice indipendente e con l’associazione Isole di cui è presidente dal 2007.
Costanza Meli: storica dell’arte, ricercatrice e curatrice. Parallelamente al Phd in Storia dell’arte presso l’Università di Roma La Sapienza (con una tesi dal titolo Identità in movimento. Arte pubblica e patrimonio: un confronto tra Italia e Francia), ha frequentato corsi di alta formazione presso l’École du Louvre e il Centre d’histoire de Sciences Po, di Parigi. La sua ricerca riguarda in particolare i temi del patrimonio culturale in relazione alle politiche identitarie, del paesaggio e del territorio, in una prospettiva transculturale.
È docente di Semiotica dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Genova e presso il corso di laurea in Design della Comunicazione, dell’Istituto Europeo del Design – IED di Roma. Presso lo IED insegna anche Progettazione dell’Arte Pubblica nell’ambito del CFA per Curatore Museale (2015-2024).
Vincitrice della borsa di ricerca della IX edizione del bando #ItalianCouncil (2020), con un progetto dal titolo Public Art in the time of Covid. Come curatrice ha creato programmi di residenza per artisti, realizzato workshop e mostre nelle città di Roma, Palermo, Milano, Bruxelles, Asuncion. È stata editore e direttore della rivista internazionale SuccoAcido dal 2006 al 2015 e curatrice presso la fondazione Connecting Cultures di Milano dal 2017 al 2021, per la quale ha curato in particolare una serie di webinar tematici, alcune pubblicazioni e il corso di formazione Out of place sulla rigenerazione urbana e culturale del territorio (2019).
Dal 2005 è co-fondatrice, insieme a Barbara D’Ambrosio e responsabile di Isole: organizzazione no-profit per l’Arte contemporanea e la cultura del territorio. Dal 2011 al 2013 Isole ha contribuito all’ideazione e alla curatela del Museo delle Migrazioni di Lampedusa, un progetto dedicato alla raccolta degli oggetti appartenuti alle persone migranti sbarcate sull’isola dal 2008 e alle testimonianze della migrazione nel Mediterraneo. In particolare Isole ha curato, sotto la guida del prof. Giuseppe Basile, la formulazione teorica di parametri per l’archiviazione e il restauro degli oggetti, al fine di consentire lo studio e la comprensione di documenti e memorie private che costituiscono un patrimonio storico importante del nostro presente.
Nel 2021 Costanza Meli è parte del comitato scientifico del progetto Arte e Spazio Pubblico, curato dalla DGCC del Ministero della Cultura e dalla Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali.
Progetti personali selezionati: Colgando Paisajes – Briznas, mostra e progetto partecipativo, vincitore dell’edizione 2016 del premio MERCOSUR, realizzato con l’artista Nelida Mendoza (Museo del Barro, Asuncion, Paraguay 2016); La prima madre, mostra personale dell’artista italiana Sara Basta, co-curata con Cecilia Canziani presso la Fondazione Pastificio Cerere, Roma 2022. Ha contribuito a numerose pubblicazioni, cataloghi e saggi critici, tra cui la redazione dei testi monografici relativi ad 11 artisti per il Catalogo della Biennale di Venezia del 2017.
Progetti curati con l’associazione Isole: “progetto Isole”, nei Comuni di Isola delle femmine e Piana degli albanesi (2004-2011); Out of the box, (Piana degli albanesi 2011-2012), progetto vincitore della prima edizione del bando nazionale Lost in Translation – Arte e Intercultura, ideato da Connecting Cultures e ISMU con il sostegno del Ministero della Cultura); Con gli oggetti dei migranti, in collaborazione con AMM – Archivio delle memorie migranti, Askavusa e con il patrocinio del Comune (Lampedusa, 2013); Oggetti migranti. Dalla traccia alla voce, in collaborazione con AMM – Archivio delle memorie migranti (MLAC, Università La Sapienza di Roma, Roma 2017); ImmagineMemoria. Archivio di un’Europa in costruzione, (Archivio di Stato, Firenze 2018); Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima, dell’artista Eva Frapiccini, co-curato con Connecting Cultures e vincitore della prima edizione del premio Italian Council (Palermo 2018); Europe and Europeans 1950 – 2020: 70th anniversary of the Schuman Declaration (mostra on line 2020 e progetto didattico per le scuole, ancora in corso). Nel 2019 Isole è stata incaricata dal Ministero dei Beni Culturali di condurre una ricerca sulle opere d’arte nello spazio pubblico, realizzate dal 1959 a oggi sul territorio nazionale, con l’obiettivo di costruire un archivio pubblico consultabile. La ricerca ha compreso una campagna fotografica, la mappatura delle opere, la loro geo-localizzazione, la redazione delle schede critiche e di un saggio critico.