Abstract
Empty ends (vuote fini) è un evento collettivo in cui si incontrano le arti visive e la musica. Quest’anno nel contesto storico-naturalistico del Forte Begato di Genova, il 6 Settembre 2025 apriremo con la mostra Cloro di Davide D’Elia per offrire alla comunità una panoramica sui nuovi atteggiamenti dell’arte contemporanea italiana e per riflettere sul concetto di confine sia geografico che emotivo-umano e sociale.
Luogo dell’evento: il Forte Begato
La scelta di ambientare l’evento in un luogo come il Forte Begato muove dalla valenza simbolica che esso assume. Portare le arti visive e la musica in questo contesto mette in atto un rovesciamento di prospettive spaziali e temporali per cui i confini fisici sono volutamente alterati in funzione dell’idea artistica.
CLORO
Il tema dei confini è sempre più centrale nel dibattito contemporaneo. Si torna a parlare di confini politici, geografici, etici. A volte, l’idea di confine tocca anche quella di opposti. Il contrasto tra naturale e artificiale, vero e falso, morale o immorale. Le vicende della cronaca internazionale generano continuamente confini di opinioni, di schieramenti ideologici, in una società sempre più parcellizzata.
Per la seconda edizione di Empty ends (vuote fini) al Forte Begato, Davide D’Elia presenta CLORO, un’opera installativa con al centro l’oggetto della boa nautica. Sulla superficie esterna del Forte Begato l’artista posizionerà delle boe donate dagli abitanti di Genova (privati, circoli nautici etc.), tagliate a metà e illuminate. La boa, che rappresenta un elemento artificiale di segnalazione di un luogo o di tracciamento di un confine, viene decontestualizzata dall’ambiente marino per essere immessa in uno spazio di terra.
Davide D’Elia (Cava de’ Tirreni, 1973), dopo una lunga esperienza nel campo del design, porta avanti un lavoro nelle arti visive che indaga i concetti di tempo e confine. La sua opera si fonda sugli opposti, caldo-freddo, naturale-artificiale, organico-inorganico che si incontrano su varie superfici. L’artista interviene spesso su materiali già esistenti sui quali interviene pittoricamente, utilizzando la vernice antivegetativa, oppure assumendo oggetti simbolici che possano racchiudere le tematiche del suo lavoro.
DONATO DI PELINO
Curatore
Donato Di Pelino (Roma, 1987) è avvocato specializzato nel Diritto d’autore e proprietà intellettuale. Scrive di arte contemporanea ed è redattore del webmagazine artapartofculture.net. È tra i fondatori dell’associazione Mossa, residenza per la promozione dell’arte contemporanea a Genova. Collabora con i suoi testi con spazi e collettivi d’arte indipendenti.