Immediatamente dopo la clausura forzata della pandemia, gli artist-run space, luoghi autogestiti in cui gli artisti lavorano ed espongono, sono tornati a vivere nelle città come luoghi di aggregazione e produzione di nuovi linguaggi.

Gli artist-run come avamposti culturali

Quello che emerge, da una osservazione comparata dei collettivi artistici in diverse realtà italiane, è il lavoro su un profilo comune, la genesi di nuove forme aggregative, di un nuovo modo di gestire il tempo e lo spazio. Gli artist-run space si comportano dunque come luoghi isomorfi, degli insiemi che, seppure in contesti e condizioni diversi, conservano le stesse finalità e modelli di comportamento. Così i collettivi artistici divengono degli avamposti culturali in grado di riformulare l’idea di confine, di interno-esterno. Gli artist-run space sono falseporte di connessione tra il centro, le periferie e lo spazio extraurbano, che mettono in discussione la città come nucleo accentratore del paesaggio fisico e culturale.

La società contemporanea ora più che mai subisce lo scontro tra vecchio mondo, caratterizzato da confini materialmente definiti, e il nuovo che opta per la dimensione sconfinata del virtuale. Così anche le nostre identità e i rapporti sfuggono continuamente a definizioni.

Luogo dell’evento: il Forte Begato

La scelta di ambientare l’evento in un luogo come il Forte Begato muove dalla valenza simbolica che esso assume. Portare le arti visive e la musica in questo contesto mette in atto un rovesciamento di prospettive spaziali e temporali per cui i confini fisici sono volutamente alterati in funzione dell’idea artistica.

Così come gli artist-run space danno vita a nuove forme aggregative sociali, così Empty Ends, svolgendosi in un luogo non istituzionale e privato, rappresenta la possibilità di far accedere all’arte e alla musica contemporanea persone di diverse provenienze sociali abbattendo anche qui ogni tipo di confine.

L’arte contemporanea

L’associazione Mossa si occuperà della selezione di artisti visivi legati agli artist run space delle città di Genova, Milano e Roma. Nello specifico:

    • Palazzo Bronzo (Genova);
    • Superfluo (Milano);
    • PostEx e Studio54 Torpignattara (Roma);

Gli artisti invitati realizzeranno opere installative o performance sul tema del confine, esplorando e valorizzando, insieme al pubblico, alcuni dei sentieri più significativi del Parco delle Mura. Le opere cosi realizzate saranno esposte all’interno del Forte.

L’underground sperimentale

L’associazione Misto 22, conosciuta con CANE, si dedicherà alla proposta musicale con la partecipazione di alcuni dei maggiori esponenti della scena underground sperimentale italiana:

  • Khompa
  • Throw Down Bones
  • TRRMA’

L’associazione La Stanza insieme alla rivista Sale pugnodisale.com proporrà alle bambine e ai bambini di riflettere sui “propri confini” legati all’esperienza della propria quotidianità e alla città e di disegnarli. Il risultato sarà una mappa di luoghi reali e immaginari (nascondigli, tane, percorsi) dei piccoli partecipanti che saranno pubblicate su un numero dedicato della rivista/periodico Sale.

L’obiettivo del progetto è duplice: attivare un focus sulle emergenti realtà artistiche italiane ed evidenziarne la pratica in modo simultaneo, riflettendo sui concetti di collettività, spazio, comportamento.

Il lavoro degli artisti vedrà la diretta partecipazione del pubblico, il quale sarà invitato a fruire dell’evento anche tramite visite organizzate, talk, incontri, esperienze a tema.

Sono partner del progetto: