Martedi 24 Gennaio alle 18.00 a Palazzo Ducale di Genova – Sala Camino l’avv. Donato Di Pelino di Mossa APS guiderà l’incontro Artist run: Genova-Roma-Milano e i nuovi spazi dell’arte

Ospiti dell’evento i rappresentanti di 3 spazi cd. artist run a Genova, Roma e Milano. Federica Balletto per Palazzo Bronzo (Genova), Gianmaria Marcaccini per Post Ex (Roma), Nicola Rotiroti per Studio 54 (Roma), Andrea Cancellieri per Superfluo (Milano)

Immediatamente dopo la clausura forzata della pandemia, gli spazi culturali sono tornati a esplodere nelle città come luoghi di aggregazione e produzione di nuovi linguaggi. L’arte contemporanea, in particolare, è come se avesse avviato un reset della memoria collettiva, non per cancellare il passato ma per trasformare il vissuto in uno stimolo a formulare un’espressione alternativa. Quello che emerge, da una osservazione comparata dei collettivi artistici in diverse realtà italiane, è il lavoro su un profilo comune, la genesi di un approccio inedito dell’artista al territorio e alla comunità.

Palazzo Bronzo,in Salita di Mascherona, pieno centro storico di Genova, è sede di studi di giovani artisti e spazio per eventi espositivi e performativi.

Post Ex, nel quartiere romano di Centocelle a Roma, è lo spazio più grande d’Europa ad ospitare gli studi di quindici artisti.

Superfluo, nella zona est di Milano, sorge in un ex locale commerciale con l’ambizione di essere centro di ricerca, produzione e supporto di processi creativi. Attorno a questi tre poli gravitano non solo le attività di chi vi lavora ma anche nuovi comportamenti sociali.

Studio 54 è uno studio di artisti nel quartiere romano di Tor Pignattara, luogo d’incontro e palestra felice di menti e mani irrequiete.

L’apertura dell’arte a un pubblico sempre più vasto, in termini di fruizione e di avvicinamento alla routine del lavoro dell’artista, ha formato nuove generazioni sicuramente più integrate nel pensiero culturale. Internet, dal canto suo, rende più omogenee le esperienze di ciascuno e più immediato il raggiungimento dei luoghi di interesse. Si formano così dei gruppi, prima che dei collettivi artistici, uniti da passioni, linguaggi, stili di vita.

La prima cosa a venire alla luce, dal pubblico frequentatore degli artist-run space, è il suo distacco conclamato da un sistema obsoleto che non gli appartiene. Un distacco dalla politica prima di tutto, tema comune e quasi invasivo nell’arte del secondo dopoguerra e di una società che ancora aderiva a un’idea di progresso, guidata da logiche tradizionali.

L’artista oggi non ha abbandonato la coscienza politica ma ha sostituito le immagini e le icone del dibattito civile con quelle, più vicine, della vita comune.

Soggetti ricorrenti dei nuovi linguaggi dell’arte diventano, allora, la realtà virtuale, la riflessione sulle intelligenze artificiali ma anche la cucina o l’arrampicata sportiva.

Lo sport è un sintomo tra i più significativi per esprimere il rapporto tra l’artista e lo spazio urbano. La disciplina sportiva, già di per sé aggregativa, si svolge sempre più al di fuori della città, consentendo una visione distaccata del paesaggio cittadino mediante un confronto con quello naturale. Se questo è più evidente in città come Genova, inizia ad esserlo anche a Roma o Milano, dove è più forte l’oppressione metropolitana.

Inviteremo perciò i rappresentanti degli spazi ospiti a parlarci dei loro progetti e a confrontarsi con noi in una conversazione per fare il punto sulle direzioni possibili dell’arte contemporanea italiana.