In occasione del finissage di “Gesù curami dalla bestia che ho in testa”, mostra personale di Anne-James Chaton, ospitata da Palazzo Bronzo con la curatela di Mossa Aps, si terrà l’azione letteraria “Tutto Fatto Tutto D’Arte” in cui il performer Filippo Balestra decostruisce il linguaggio poetico in un intervento dell’eccesso, tentando la descrizione di un definitivo saggio di critica d’arte contemporanea non ancora scritto.
In linea con la già sperimentata “Conferenza sulla Conferenza”, questa volta Balestra propone in maniera ossessiva e vorticosa il tema dell’ “incompletezza strutturale dell’opera d’arte”, rivendicando l’importanza dell’involontarietà nella generazione di ogni oggetto artistico.
Decostruendo dunque anche l’idea classica di una poesia chiusa e definita, Balestra mette in scena una forma reading impura, in equilibrio su un filo di “oralità incerta e sfiancante”, che si rifà alle modalità espressive di Christophe Tarkos, in particolare del suo libro “L’argent”, tradotto in italiano da Michele Zaffarano “I soldi”, per Tic Edizioni.

Filippo Balestra (Genova 1982) è scrittore, poeta e performer.
Oltre a diversi racconti, online e non, ha pubblicato Poesie Normali (Miraggi, 2015), Guida indipendente alla città di Genova (Hoppípolla, 2018) e Diario Involontario (Tic edizioni 2022). Sue poesie sono state tradotte in inglese, russo e spagnolo. Nel 2021 ha vinto il premio Franco Scataglini per la videopoesia “Un adesso immenso” indetto dal Festival di poesia La Punta della Lingua, di Ancona.
Fa parte del collettivo Genova Slam ed è coordinatore Liguria per la LIPS – Lega Italiana Poetry Slam.
Suoi recenti esperimenti linguistico/letterari sono la Conferenza sulla conferenza e la live writing performance Esistere non basta, recentemente realizzata alla GAM di Torino