Gesù curami dalla bestia che ho in testa di Anne-James Chaton

Esposizione, restituzione di residenza – Exhibition of recent works created in Genova @annejameschaton

Opening 6 Giugno h18 e sino al 25 Giugno – Opening 6 june, 18pm Exhibition till June 25

Palazzo Bronzo Salita di Mascherona, 18r – 16123 Genova GE

La parola sorpassa su una Alpine Renault

(di Donato Di Pelino)

L’incontro con il lavoro di Anne-James Chaton (Besançon, 1970) avveniva a Roma, in un territorio “franco” come l’Accademia tedesca di Villa Massimo in occasione del festival Electric Campfire. Anne-James eseguiva dal vivo “The King of pop is dead”, recitando la frase ossessivamente sopra un beat. C’erano anche dei video realizzati insieme al musicista Alva Noto. Pensai che, oltre al prodotto, mi interessava la figura del poeta performer e mi ricordai della figura di Henri Chopin. In lui, pioniere degli “audio-poèmes”, si potrebbe trovare un padre putativo della ricerca di Anne-James. Tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta la poesia, come il clacson della decappottabile di Gassman, annunciava spavalda il sorpasso delle Neoavanguardie. Anche se, in realtà, Chaton non sembra volere troppi padri, scegliendo laicamente di non ospitare saggi critici ad introduzione delle proprie raccolte di poesia in formato cartaceo. Dunque non appartiene a un gruppo, né gravita per forza intorno a circoli letterari.

In questa personale, la prima a Genova, egli consolida una ricerca portata avanti negli ultimi anni e fondata sulla prova del proprio esistere nel mondo attraverso testimonianze scritte, documenti anche quotidiani come ricevute o scontrini. La mostra è la restituzione del progetto di residenza “Variante minima”, promosso dall’associazione Mossa Aps a Genova e a cui Chaton ha partecipato durante il 2022. Tema della residenza è l’idea di “memoria”, che Anne-James affronta attraverso diversi gruppi di lavori. Ci sono i Poster, frasi scritte in italiano, prese in prestito e rielaborate dalle pubblicità, che segnalano un io turbato, in conflitto con il proprio corpo. Chaton, ha affisso i poster in vari punti di Genova (come un pescatore getta le reti), aspettando che la gente intervenisse magari scrivendoci sopra, per poi prelevarli. Dunque un incontro tra un segno gettato come esca e la risposta randomica del pubblico, che abbocca all’amo aggiungendo, diminuendo o semplicemente alterando il senso originario della frase dell’artista.

Seguono le fiction, delle microstorie suggerite da scontrini e ricevute di acquisti in vari esercizi commerciali di Genova. Ogni cosa è narrativa e, dunque, anche la sequenza di informazioni funzionali di un documento fiscale tracciano un percorso, una vita, oltre che un flusso tassabile. Il risultato costituisce la base imponibile delle vicende del mondo che sono, appunto, a tutti imposte e quindi inevitabilmente drammatiche. Vi è anche una serie di scontrini con su i ritratti dei personaggi che danno il nome alla via di ciascun negozio che li ha emessi. Da Leopardi a San Matteo fino a generali e condottieri. Infine una scultura, unico lavoro installativo della mostra, è composta da un rotolo di carta termica di 383m su cui è stampato il discorso introduttivo al Concilio Vaticano II da parte di Papa Giovanni XXIII. L’intenzione dell’artista era di utilizzare un discorso che fosse importante per la cultura italiana e concentrarlo fisicamente in un volume, imponendogli uno spazio da occupare.  Così anche la poesia di Chaton occupa uno spazio fisico, performativo e reale, in cui il poeta dimostra la propria presenza come soggetto attivo.

 

Anne-James Chaton

Gesù curami dalla bestia che ho in testa”

A cura di Donato Di Pelino

Dal 6 al 25 Giugno 2023

Palazzo Bronzo

Salita di Mascherona 18/r

Genova

 

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